martedì 22 novembre 2011

APPUNTI: Diaframma e ISO

Eccoci al secondo elemento che compone il triangolo dell'esposizione, ma forse il più importante per dare il giusto impatto alle nostre foto. Il diaframma è un sistema di lamelle all'interno dell'obbiettivo che a seconda di come lo regoliamo crea un foro da dove filtra la luce sul sensore più ampio oppure più stretto.
Un foro ampio corrisponde ad un valore di f basso, ad esempio f 4, f 5 e molta luce che arriva al sensore. Al contrario f 16, f20 ecc, corrisponde ad un foro piccolo e meno luce che arriva sul sensore. Il diaframma di solito si regola così:
nelle reflex di fascia bassa (entry level) si regola premendo una specie di tasto che attiva la seconda funzione della ghiera del tempo di scatto. Invece per le reflex di fascia medio-alta si attiva con una seconda ghiera utilizzabile col pollice della mano destra nelle nikon oppure con una ghiera orrizzontale o joystick nelle canon. Il diaframma regola la profondità di campo delle foto: ovvero il piano entro il quale si riesce a mettere a fuoco le cose presenti nella foto, o meglio fino a dove riesco a mettere a fuoco.
 Se uso un valore di f basso ovvero col diaframma più chiuso, otterrò una profondità di campo elevata, ovvero metterò a fuoco soggetti vicini e lontani, mentre con un diaframma più aperto avvero f bassa, metterò a fuoco un soggetto che scelgo e il resto che si trova distante da esso risulterà sfuocato.
Sarà facile capire che a seconda di cosa vogliamo fotografare il diaframma va regolato diversamente:

- Paesaggi: impostare valori di f alti e diaframma quindi chiuso per mettere a fuoco più cose possibile fino a dove si vede, accentuare la pienezza delle nuvole e i lineamenti del paesaggio.
- Ritratti: contrario dei paesaggi, diaframma aperto con valori quindi di f alti per mettere a fuoco i volti e sfocare tutto il resto in modo da concentrare l'attenzione sul volto, che è il nostro soggetto principale.

Da notare che lo sfocato si accentua se zummiamo al massimo con l'obbiettivo. Una focale maggiore ci dà uno sfocato maggiore. Quindi se abbiamo ad esempio un 18-55, per fare un ritratto scatterò con l'obbiettivo impostato da 50 mm in su per accentuare l'enfasi sul volto.
Quindi in breve il diaframma ci permette di isolare soggetti e concentrarvi l'attenzione oppure di includere nelle foto più soggetti.

L'ISO invece non è altro che la velocità con cui si impressiona il sensore alla luce. Nella maggior parte delle reflex si va da ISO 100 fino a ISO 3200. ISO 100 corrisponde alla velocità di impressione del sensore più bassa ma anche alla massima qualità dell'immagine, mentre ISO 3200 o 6400 a una velocità molto elevata ma ad una bassa qualità dell'immagine.  E' facile capire che cercheremo di scattare su ISO 100 per ottenere la qualità migliore, ma in condizioni di scarsa luce saremo costretti ad alzare l'ISO per far risultare la foto più luminosa e alla corretta esposizione. Valori di ISO elevati vi potrebbero dare foto in cui noterete delle problematiche cromatiche a prevalenza di toni rossi e fastidiosi pixel rossastri sparsi nella foto: questo è ciò che viene chiamato rumore nelle foto.



Puoi approfondire in Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Profondit%C3%A0_di_campo
http://it.wikipedia.org/wiki/Velocit%C3%A0_della_pellicola

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